Commento sulla nota
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 0043077
del 21 maggio 2008-07-08
di Tranquillino Santoro
Il Dott. Ing. Francesco Mazziotta, Direttore della II Divisione
del Dipartimento Trasporti Terrestri del Ministero, risponde,
con la nota ministeriale n. 43077 del 21 maggio scorso, al quesito
di un Comune che chiedeva chiarimenti in ordine alla legittimità
di un contratto di servizi che gli veniva sottoposto da una
ditta di noleggio di strumenti tipo T-Red.
L’ottimo Funzionario ministeriale, coglie l’opportunità
per fare un po’ di chiarezza in una materia nella quale
sembra non essercene mai abbastanza. Ma andiamo ad analizzare
nel dettaglio la nota.
In prima battuta riafferma, laddove ve ne fosse ancora bisogno
(e purtroppo c’è n’è bisogno!), che
ogni attività che rientri nella sfera propria dell’accertamento
della violazione deve obbligatoriamente far capo all’organo
di polizia stradale (art. 12 C.d.S.) che procede. Aggiunge poi
che, per quanto concerne i costi del servizio di noleggio degli
strumenti (compresi i servizi aggiuntivi come assicurazione,
taratura, assistenza, aggiornamento impianti, etc.), questi
devono essere quantificati a priori ed imputati alla voce di
spesa istituita in base alle disposizioni dell’articolo
208 comma 4 C.d.S. “che stabilisce che almeno il 50% dei
proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie possono essere
utilizzati – tra le varie fattispecie contemplate dal
medesimo articolo – anche per “ la fornitura di
mezzi tecnici necessari per i servizi di polizia stradale “”.
Ci troviamo in presenza, quindi, di una spesa che resta a
carico dell’Amministrazione, adottata per fornire strumenti
di controllo del traffico al servizio di polizia stradale, come
tanti altri. Non sembra possibile, quindi, ribaltare questa
spesa a carico dei multati.
Altra faccenda, invece, sono i servizi di contorno alla pratica
dell’accertamento. Sono essi servizi di segretariato,
meri servizi di ordine materiale che non assumono mai carattere
decisionale o di interferenza da parte delle società
di servizio nelle attività istituzionali. Il Direttore
del Dipartimento ne elenca alcune: “l’assistenza
tecnica on line, l’assistenza alle operazioni di scarico
dei dati, la decrittografia dei dati e il loro riversamento
su supporto magnetico, la fornitura ed assistenza di apposito
software per la gestione dei verbali redatti dal comando a seguito
della verifica e della validazione delle immagini e della relativa
conversione degli stessi in verbali di infrazione” ma
ancora possiamo aggiungere “le procedure meramente esecutive
e prodromiche alla notifica a mezzo dell’ente Poste”
(nota
del Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli
affari interni - 20 maggio 2008).
Questo secondo ordine di servizi, sostiene l’Ing. Mazziotta,
rientra chiaramente tra “le spese di accertamento”
e come tali vanno “poste a carico di chi e' tenuto al
pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria” (art.
210, comma 4, C.d.S.). Risulta evidente come queste spese non
possano gravare sull’utente stradale in misura variabile
a secondo dell’importo della sanzione. Esse possono essere
predeterminate calcolandone il corrispettivo in base alla quantità
di attività (servizi) esternalizzate.
Ecco come l’Ing. Mazziotta delinea un quadro più
chiaro (e sereno) del rapporto che si va ad instaurare nel discusso
caso del noleggio degli strumenti e della esternalizzazione
dei servizi. Un rapporto che non è limitato alle due
parti che trattano l’affidamento del servizio (ente pubblico
e società privata) ma vede coinvolto (eccome!) anche
l’utente stradale fruitore (suo malgrado!) dei servizi.
E come sempre, ma in special modo quando si va ad operare direttamente
nei confronti del Pubblico, è necessario adottare il
principio di massima trasparenza, economia e legittimità.
L’Ente pubblico che decida di istituire il servizio
di controllo del traffico e accertamento delle violazioni mediante
strumenti automatici di accertamento, legittimamente (e oculatamente)
può decidere di prendere in noleggio operativo lo strumento
da una società specializzata contornandolo di una serie
di servizi accessori che sollevino l’ente da incombenze
di ordine tecnico specialistico per le quali non è certamente
attrezzato e che garantiscano la continuità di funzionamento
dell’impianto secondo le disposizioni dell’organo
accertatore. Per questo servizio verrà fissato un corrispettivo
che, in parte (molto limitata), potrà essere anche variabile
in base alla quantità delle prestazioni dello strumento.
Mi spiego. Se, ad esempio, uno strumento utilizza rullini fotografici,
il noleggio avrà anche una componente variabile in base
al numero di rullini consumati e la frequenza di intervento
dei tecnici per la loro sostituzione. Questa voce di spesa deve
essere per forza di cose variabile.
L’obiettivo (raggiunto) in questo caso è quello
di aver istituito un efficiente servizio totalmente sotto il
controllo istituzionale e assistito da aziende specializzate
che ne garantiscono il funzionamento a fronte di un contratto
di assistenza.
La successiva fase della verbalizzazione dovrebbe essere gestita
da un’altra azienda (oppure la stessa) ma con altri parametri
predeterminati in base al numero di attività richieste
dall’ente e per le quali viene fissato un corrispettivo
che verrà addebitato al trasgressore. E’ chiaro
che le attività saranno sempre le stesse per ciascun
verbale “lavorato” e il corrispettivo non potrà
che essere sempre lo stesso.
E’ la pericolosa commistione tra la prima e la seconda
fase che risulta pericolosa, a parere dello scrivente. Confondere
i diversi momenti della procedura di accertamento (noleggio
– servizio amministrativo) in un unico corrispettivo,
può far perdere di vista il criterio di proporzionalità
e, qualche volta, anche il buon senso. E poi, si tratta di due
attività molto diverse tra loro. Chi ci dice che il miglior
prestatore dei servizi tecnici legati al noleggio sia anche
il migliore prestatore di servizi? Perché gli enti locali,
tante volte, non fanno due distinte gare o, perlomeno, due distinti
lotti di gara? Anche questo non contribuisce a fare chiarezza
e trasparenza. Che questa volta l’Ing. Mazziotta abbia
dato una mano? Speriamo.
T. Santoro
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