Lettere aperta al Prefetto di Perugia del Sindaco di Montone
CAPITANI CORAGGIOSI!
Aggiornamento degli importi delle sanzioni amministrative pecuniarie, conseguenti a violazioni del codice della strada, ai sensi dell'articolo 195 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285
Finalmente! Ecco un Sindaco che alla fine ha sbottato. Ha preso carta e penna e ha detto quello che pensava al Sig. Prefetto. Lo ha fatto con toni garbati e senza uscire dalle giuste righe del rispetto istituzionale dovuto. Ma ha puntualizzato alcune cosette che erano sfuggite all'Illustre interlocutore quando, lo scorso 13 febbraio, aveva emanato quella "Circolare" che probabilmente travalicava il suo ruolo ed i suoi poteri.
Ci riferiamo, naturalmente, alla Circolare del Prefetto di Perugia avente ad oggetto: "Problemi di coordinamento relativi ad accertamento e repressione delle infrazioni all'art. 142 del C.d.S. su autostrade e strade extraurbane principali".
Già nel testo dell'oggetto compaiono le prime "stonature". Si parla infatti di "problemi di coordinamento". Ebbene questi fantomatici problemi non sono mai esistiti come testimoniano tutti i comandanti delle polizie locali interessati e gli stessi partecipanti alla riunione del 16 febbraio 2005 (avete letto bene, 2005!) alla quale fa riferimento il Prefetto. Mai vi è stata sovrapposizione o mancanza di coordinamento tra la forze di Polizia stradale sulle strade extraurbane principali della Regione Umbria. Il riferimento alla autostrade è, naturalmente, del tutto fuori luogo.
La circolare inizia poi con dei riferimenti a circolari del Ministero dell'Interno delle quali non ho trovato traccia nei miei archivi né sui siti della polizia stradale o del Min. Interno o, comunque su Internet (a dire il vero anche il commentatore del sito www.vigilaresullastrada.it , F. Simoncini, nel suo commento alla "nostra" circolare, asserisce di non averne trovata traccia, malgrado le accurate ricerche). Sarebbe stato gentile, da parte del Prefetto, per la comprensione dei lettori, allegarle o metterle a disposizione sul sito della Prefettura di Perugia (http://www.prefettura.perugia.it). Se qualche cortese lettore ne disponesse, gliene saremmo molto grati se ce le inviasse in modo da metterle a disposizione di tutti. Dunque niente circolari di riferimento, niente possibilità di confronto o critica o contestazione.
Fatte queste prime puntualizzazioni sul metodo, Il Prefetto conclude "disponendo" criteri attuativi al fine di ottimizzare le risorse di Polizia stradale presenti sul Territorio. Morale: la Polizia stradale, sezione di Perugia, sulle principali arterie stradali provinciali, le Polizia locali sulla viabilità secondaria.
Con questa circolare il Sig. Prefetto ha senz'altro sprecato un'occasione preziosa di reale coordinamento tra le forze di Polizia stradale presenti sul Territorio. Coordinamento vuol dire armonizzare, rendere tutti partecipi di un unico sforzo volto a migliorare la sicurezza della circolazione nel suo complesso. Ed a questa sicurezza contribuiscono tutti, Polizie locali e Statali. Non serve fare primi e secondi della classe. Non serve vestirsi di autorità su argomenti che più che uno sfoggio di muscoli necessita di un reale sforzo di intelligenza. Sappiamo che tutte le sezioni di Polizia stradale regionali hanno spesso voluto tirare per la giacca i Prefetti ed imporre un loro monopolio su alcune strade in nome di ambite prerogative dignitarie. Ma sono cose di altri tempi. Le modifiche della Costituzione, l'evoluzione delle professionalità delle altre Forze di Polizia stradale, prime fra tutte le Polizia Municipali, hanno reso sorpassate queste posizioni. E prima o poi anche loro faranno i conti e chiederanno la collaborazione ed il reale coordinamento con le Polizie locali. Sarà solo una questione di intelligenza.
Primo fra tutti, e nella giusta direzione, ha fatto sentire la sua voce di dissenso, il Sindaco di Montone, Sig. Mariano Tirimagni, il quale ha scritto una lettera aperto al Prefetto di Perugia nella quale rivendica i diritti e le prerogative degli Enti locali. Rivendica il diritto dell'Ente locale, nella propria autonomia, di partecipare all'attuazione del Piano della Sicurezza Stradale sul proprio territorio, su tutto il territorio. Richiama la Prefettura a svolgere le funzioni nell'ambito ad essa attribuito dalla Legge e a rispettare gli altrui ruoli. Invita, infine, la Prefettura a concordare nuove riunioni di coordinamento "per individuare delle modalità operative utili alla concretizzazione di quanto enunciato".
Ma il passo che più sorprende per coraggio e determinazione è quello in cui dichiara che "i servizi di controllo della circolazione stradale, per quanto competenza di questo Comune ed esclusivamente nel tratto che attraversa il territorio comunale, momentaneamente sospesi, debbano riprendere nel rispetto di quanto sopra enunciato."
E conclude disponendo che il Comando di Polizia Municipale di Montone riprenda il servizio sulla E45 di prevenzione e repressione delle violazioni al Cds con l'autovelox o senza, coordinandosi, per quanto possibile, con il Distaccamento di Polizia Stradale di Città di Castello.
Bravo il Sig. Sindaco. Complimenti per aver affrontato l'argomento con pacatezza e fermezza. Per incoraggiarla ad andare avanti le allego delle sentenza della Suprema Corte che le danno ragione e la confortano nella Sua decisione.
Ma sono sicuro che il Sig. Sindaco di Montone il migliore conforto lo voglia dai suoi colleghi. Tutti hanno più o meno mugugnato, ma nessuno ha avuto il coraggio (perché di coraggio politico si tratta) di prendere iniziative temendo rappresaglie o chissà cosa da parte del Prefetto o della Polizia Stradale. Ma ora che il ghiaccio è rotto, non è più tempo di attendere. Nulla di clamoroso né eclatanti rivolte o manifestazioni, ma il ripristino della legittimità e peculiarità dei ruoli. Bisognerà spingere adesso per una nuova riunione di coordinamento col. Prefetto alla quale partecipino i Sindaci, prima ancora che i Comandanti. Ad essi il compito di risolvere la questione che è innanzitutto politica. Successivamente la parola potrà passere ai Responsabili dei Servizi di P.M.
Il Comune di Montone non è tra quelli, semmai ve ne siano, che fonda il bilancio comunale sui proventi contravvenzionali. Ma è il momento di far valere dei principi. Che la devolution si costruisce mediante il rispetto, il riconoscimento e la complementarità dei ruoli di tutti i soggetti istituzionali. Che la sicurezza della circolazione non si può barattare in cambio di privilegi territoriali da parte di qualcuno. Che la Polizia Municipale non è seconda a nessuno per professionalità e competenza. E, laddove sia carente in qualche caso, vi si sopperisce con la collaborazione, l'organizzazione ed il coordinamento da parte di tutte le forze di Polizia.
T. Santoro
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